Andate da Unieuro? Occhio, arriva la Finanza

03/10/18 - 3 minuti di lettura

 

 

 

Solo dei poveri di spirito, di cultura e di intelligenza potevano concepire –e dire- una frase più infelice di questa, pronunciata il 2 ottobre scorso da una tizia del movimento-società di proprietà di grillo e casaleggio. La frase ve la ricordiamo perché vale la pena farlo e al momento giusto vale la pena ri-ricordargliela, anche perché è stata seguita da spiegazioni dei boss dei 5 stelle altrettanto prive di intelligenza, cultura e senso pratico:

SE PER TRE MESI VERRA’ OSSERVATO CHE LEI, COL REDDITO DI CITTADINANZA, VA ALL’UNIEURO, MAGARI UN CONTROLLINO DELLA GUARDIA DI FINANZA SI  FA”.

La tizia dei 5 stalle voleva indicare Unieuro come simbolo non lusinghiero-di un luogo di peccaminosi consumi, di spreco, quasi da sala di scommesse. E cioè: “se spendete in frigo o tv, Dvd o pile i soldi che così faticosamente vi abbiamo procurato (portandoli via ovviamente  a cultura, lavoro, sanità, edilizia pubblica, qualità della vita), sarete denunciati”. Vade retro Unieuro e ovviamente –vien da pensare – vade retro anche Euronics, Mediaworld, Expert, Trony, luoghi altrettanto da evitare, dove non spendere così come  i bar, i supermercati, i negozi in genere…..

Il cittadino con il reddito di cittadinanza deve diventare un’ameba.

Deve stare in casa, andare rigorosamente a piedi, a fare i corsi formativi  ai centri (fantasma) di avviamento al lavoro che però sono in coma profondo. La tizia della società di proprietà di grillo e casaleggio –che poi sarebbe il movimento 5 stelle- voleva dire forse che chi riceve soldi dallo Stato italiano cioè da tutti noi, non deve sprecarli nel senso che non deve spenderli. Anzi no, CONTRORDINE CITTADINI, DEVE SPENDERLI. Deve fare l’ameba (scusandoci con l’ameba). Più esattamente la signora o signorina Laura castelli, sottosegretaria al Ministero dell’economia e delle finanze (senza offesa per il Ministero e i suoi validi Dipendenti), ha detto che non si devono spendere in acquisti “particolari”.

Reddito di cittadinanza mai in sex toy né lazzi e frizzi

Acquisti “particolari”? Forse, diciamo noi malignamente, in Sex Toy, vibratori, Maria Giovanna  nel senso di marjuana? Sprituosen nel senso di superalcolici? Vacanze in bici? Cinemino? Frizzi e lazzi? Ma attenzione dicono la tizia sottosegretario e il suo boss: i soldi del reddito di cittadinanza non si potranno mettere da parte. Signora o signorina Castelli dove se li devono mettere questi soldi? Lei capisce che sarà un dramma per le decine e decine di milioni di cittadini che “sicuramente”, “assolutamente”, “certamente” avranno il reddito di cittadinanza, non sapere dove metterli. Io si e anche i miei lettori-naviganti hanno già sulla punta della lingua la risposta. Se l’è tirata, sottosegretario, se l’è voluta. Nel contempo Unieuro&Co possono chiudere: i cittadini non spendono più in questi posti e se lo fanno qualcuno manda la Finanza. E visto che anche se non ci sono irregolarità, qualcosa sempre la trova la Finanza, sarà un bel guaio.

Spenderl in casa, tutti on line!

Ma come? Ci era stato detto ogni quarto d’ora (dichiarazioni ufficiali e non ufficiali al ritmo di 20-30 al giorno) che, giustamente, occorre dare impulso ai consumi, che bisogno spendere e investire, che si deve farlo per dare ossigeno all’economia, e poi invece la tizia inchioda milioni di italiani in casa dove quei soldi si possono spendere in un solo modo: on line, a giocare, incrementando i loschi affari di società mafiose di Panama e altri paradisi fiscali.

Per inciso, la tizia che ha detto la frase non infelice ma semplicemente scema, è chiamata, tra i suoi corresponsabili di movimento “l’aquila”. Senza offese per l’aquila. Quella vera.

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