Gli “amici” dell’est Europa ci inviano maiali per i prosciutti “made in Italy”, zeppi di peste suina

02/12/18 - 3 minuti di lettura

 

 

La foto? Si è terribile ma ce la meritiamo….facciamo finta di non sapere niente.

In Romania dilaga-raccontano le cronache- la peste suina africana. La presenza del virus è stata per la tredicesima volta accertata anche nella provincia di Dambovita,con oltre 230.000 i suini abbattuti mentre confezioni di parti di maiali di incerta qualità, pieni di antibiotici, medicine, e assai spesso impestati, ci vengono inviate via Tir (l’Austria lo sa ma non li ferma…) da Estonia, Lituania, Lettonia e soprattutto da Ungheria, Bulgaria, Romania, Cechia e Slovacchia, i cosiddetti “paesi amici del patto di Visegrad”. La Commissione Europea riceve costantemente allarmi e notizie dall’Europa di questi decessi ma ne emergono solo una parte ridicola a confronto dell’epidemia dell’est Europa. E i maiali morti e tagliati a pezzi vengono confezionati, conservati in qualche modo e spesso venduti a quintalate in Italia, diretti verso Napoli che è il centro europeo della contraffazione alimentare, verso l’Emilia Romagna e il Friuli, i luoghi dove si sfornano salumi “pregiati” perchè “interamente e assolutamente italiani”. Precisiamo che la malattia sembra forse essere innocua per l’uomo ma è devastante per gli allevamenti. Secondo le decine e decine di operazione dei Carabinieri dei NAS, della Finanza e di altri rappresentanti delle forze dell’ordine, una quota quasi totale di questi traffici è gestita dalla ‘ndrangheta calabrese che ormai è dilagata in ogni paese europeo. E abbiamo avuto indicazioni “interessanti” che spesso queste criminalità organizzate sono affiancate dalle reti di potenti logge massoniche che -come è noto- sono fortissime in Calabria. E che in Emilia Romagna avrebbero generato un network di gestione professionale insieme alle ‘ndrine degli arrivi dei prosciutti contraffatti. I canali di distribuzione dei maiali malati di Visegrad sono in tutta Europa: i ristoranti italiani del Centro e del Nord Europa sono infatti in mano alla ‘ndrangheta così come la ndrangheta gestisce l’intera filiera logistica europea alimentare spesso finanziata con i nostri euro dalla Commissione Europea. Come finanziati lautamente e da decenni e decenni dall’Europa sono gli allevamenti dei suini dei paesi di Visegrad. Perché? E’ semplice. I maggiori finanziamenti europei sono andati ai criminali governi di Visegrad (quelli molto amici del governo italiano attuale e che tanto ci hanno per così dire aiutato a risolvere il problema dei migranti) dove legislazioni inesistenti impediscono qualsiasi controllo della catena alimentare. Sembra che il virus, da settembre, da quando abbiamo cioè ricevuto la notizia sull’ennesimo abbattimento di maiali impestati, possa essere dilagato in Francia e in Germania, quarto produttore al mondo di carni suine. “Basta importare carne e suini freschi-protesta Coldiretti -dal Belgio dal quale l’Italia compra per un valore di oltre 52 milioni di euro di suini vivi e di carni, in crescita nel 2017 del 4 per cento”. No, non basta. Il 90 per cento dei prodotti alimentari suini, bovini, vegetali che presentano gravissime violazioni della nostra legislazione alimentare, gestiti dai network criminali e/o massonici che abbiamo citato, non proviene dal Belgio. Ma dall’est Europa. da quei cari governi “amici” che tanto ci hanno aiutato a risolvere il problema dei migranti.

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