La Volkswagen ha deciso di produrre in Europa i suoi chip

05/05/21 - 2 minuti di lettura

Il 4 maggio 2021 Elettronica Plus ha pubblicato questo importante articolo, a seguito della grave e perdurante crisi delle forniture di componentistica da parte dei centri produttivi asiatici. Il Coronavirus comincia forse a produrre qualche positivo effetto sulla gigantesca delocalizzazione che nei decenni passati ha devastato numerosi paesi distruggendo milioni di posti di lavoro a causa del dumping sociale ed economico esercitato dalla Cina, dalla Corea e da altri paesi?

Una notizia particolarmente interessante per il mondo automotive e per quello dell’elettronica è che Volkswagen intende progettare e sviluppare internamente i suoi chip ad alte prestazioni e il software per i veicoli a guida autonoma. A dichiararlo è stato l’amministratore delegato di Volkswagen, Herbert Diess, in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt.

Questa scelta non sembra essere dettata soltanto dalla carenza di chip che si è avuta recentemente a causa della pandemia, ma anche dalla necessità di essere più competitivi con altre aziende del settore che già operano in questo modo.

Diess ha precisato infatti che, per poter ottenere performance ottimali, sia il software che l’hardware devono provenire dalla stessa fonte.

In effetti questo è uno dei vantaggi per esempio di Tesla, che può implementare molto più rapidamente le modifiche al software e distribuirle in tempi brevi sui veicoli, anche grazie agli aggiornamenti OTA (over-the-air).

Per la parte software, la casa automobilistica tedesca può già contare su Cariad che si occupa appunto di questo settore.

Sembra poco probabile invece che la casa di Wolfsburg intenda costruire fisicamente i chip in proprio, ma verosimilmente, secondo gli esperti, si affiderà ad aziende esterne specializzate. Volkswagen si occuperebbe in sostanza di sviluppare il design dei chip in base alle esigenze specifiche.

Questa strategia ha quindi un duplice obiettivo: da un lato quello migliorare l’efficienza e la competitività integrando meglio hardware e software, dall’altro riuscire a controllare meglio alcuni punti critici della catena del valore per evitare carenze di prodotti assolutamente indispensabili per i veicoli di nuova generazione.

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