Quel cattivo gusto dei camorristi e dei Casamonica che offende il vero made in Italy

09/12/18 - 2 minuti di lettura

 

 

 

Ricordate il film Scarface di Brian De Palma, ispirato alla criminale carriera di boss della droga del cubano Tony Montana, a Miami? La sua villa era tutto un luccichio di ori, damaschi, smalti, porcellane, cristalli, in un’orgia di esibizioni pacchiane che hanno fatto epoca e ahimè anche moda. Il mafioso Alfonso Cerbo di Catania costruì una villa identica a quella del boss del film Scarface, con gli stessi mobili, ninnoli, arredi e con lo stesso famoso trono sul quale il boss cubano si sedeva quando doveva ricevere alleati, nemici, parenti. Ma è stata soprattutto la camorra e poi i Casamonica di Roma a dilatare questa orrenda propensione per il cattivo gusto. Nelle loro ville water, lavabi, bidet, spazzolini per il water, tutto era dorato così come in cucina forni e lavelli avevano guarnizioni d’oro, rubinetti dorati mentre i mobili erano istoriati e decorati con pesanti motivi floreali di gusto e di ispirazione terrificante.

 

Tutto in eccesso, tutto rindondante, tutto “troppo”. Ovunque, nelle ville dei boss cubani, dei trafficanti colombiani e ecuadoregni, dei padrini italoamericani e dei delinquenti italiani delle varie “famiglie”, un profluvio di marmi e materiali preziosi, statue gigantesche di tigri con occhi di smeraldo Swarovski, ghepardi scolpiti in modo da sembrare di essere pronti ad azzannare con unghie e occhi di lucenti cristalli… E poi poltrone e divani enormi di stile Luigi XV e Luigi XVI, ma in realtà di incerta natura, e un sacco di quadri anche di grande valore che nessuno di questi delinquenti in realtà sapeva apprezzare.

 

Una paccottiglia che è brutta imitazione di stili e stile, che si acquista soprattutto nel regno della contraffazione e del cattivo gusto in Campania, tra Napoli e Afragola e poco lontano dove artigiani certamente abili lavorano quasi solo al servizio di camorristi, trafficanti, criminali di ogni risma e inclinazione. Un cattivo gusto che nulla a che fare con made in Italy. E’ robaccia da criminali, costosissima che andrebbe bruciata. Tutta. Perché offende il vero made in Italy che anche quando è di lusso rivela comunque invenzione e buon gusto.

 

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