Si possono prevedere i terremoti? Si e no, basta ascoltarli….

19/01/20 - 4 minuti di lettura

她们可以预报地震吗? 不可以,但是地震的异常天气可以告诫科学界。一个意大利语火山学和地球物理学研究所(INGV)的科学研究透露强烈地震以前发生异常电磁。

就是说发生有统计学意义的时间:为里氏五点五级的地政电离层里有异常电磁。

这是研究”Precursory worldwide signatures of earthquake occurences on Swarm Satellite Data“真有意思的结果。INGV、Planetek Italia公司、欧洲航天局的科研小组实现这个研究。Scientific Reports杂志和Geomedia杂志问世这个研究。

La redazione di Geomedia, che ci invia una “affascinante” (per gli argomenti) newsletter, segnala nell’ultima edizione che uno studio dell’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, rivela anomalie elettromagnetiche nella ionosfera prima di forti terremoti. Per rispetto ad un linguaggio e ad un contenuto scientifici, riportiamo il testo integrale. Geomedia è una rivista prestigiosa di geomatica che divulga argomenti scientifici con taglio divulgativo ma mai banalizzante.

TORNA IL MANDARINO SUL MIO BLOG, GRAZIE AD ALESSIA SEGANTIN, CHE COLLABORA CON ME E CHE CONOSCE MOLTO BENE QUESTA LINGUA, AVENDOLA STUDIATA.

Si tratta di una determinazione statisticamente significativa di concentrazioni di anomalie elettromagnetiche nella ionosfera prima dell’accadimento di terremoti di magnitudo uguale a 5.5 o superiore, e con profondità ipocentrale fino a 50 km.

Questo il risultato più importante dello studio “Precursory worldwide signatures of earthquake occurrences on Swarm satellite data” a cura di un gruppo interdisciplinare di ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), della Planetek Italia srl e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) appena pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo editoriale Nature.

Grazie al supporto finanziario dato dall’ESA al progetto SAFE (SwArm For Earthquake study), il team guidato dall’INGV ha analizzato i dati magnetici e di plasma nella ionosfera – lo strato ionizzato dell’alta atmosfera, che si trova tra i 60 ed i 1000 km di altezza – misurati ad una quota di circa 500 km dai tre satelliti del progetto ‘Swarm’, la missione ESA nata per migliorare la conoscenza del campo magnetico terrestre.

Spingendosi oltre gli scopi della stessa missione Swarm, il gruppo di ricerca ha cercato tracce ‘elettromagnetiche’ di accoppiamento con la litosfera terrestre in occasione di grandi terremoti. Il risultato principale della ricerca è stata una individuazione statisticamente significativa di concentrazioni di anomalie elettromagnetiche nella ionosfera prima dell’accadimento di terremoti di magnitudo uguale a 5.5 o superiore, e con profondità ipocentrale fino a 50km.

Secondo Angelo De Santis, dirigente di ricerca dell’INGV e primo autore dell’articolo, “l’importanza di questo lavoro è duplice. Da un lato, abbiamo potuto confermare statisticamente che, durante la fase preparatoria di un forte terremoto, esiste un accoppiamento tra la litosfera, dove accadono i terremoti, e la sovrastante ionosfera. Per un altro aspetto, poi, la legge empirica di Rikitake è stata confermata con i dati da satellite”.

Si tratta “di una legge proposta negli anni ’80 per i precursori al suolo, per cui il tempo di anticipo dei precursori dipende dalla magnitudo del terremoto: quanto più è lungo il tempo di anticipo del precursore, tanto più sarà forte il terremoto”.

“Il risultato del nostro lavoro è molto importante ma nonostante le anomalie individuate siano statisticamente legate all’occorrenza dei terremoti, esse non permettono ancora di poter effettuare previsioni degli eventi sismici, per le quali occorre passare da un approccio statistico ad uno deterministico, cosa che richiederà ulteriori studi nel futuro” conclude De Santis.

“Il nostro team vive ancora con entusiasmo la collaborazione con l’INGV a questo importante studio, che accende una piccola, ma importante, luce nella comprensione di fenomeni tanto devastanti e ad oggi ancora imprevedibili. Nell’ambito del progetto SAFE abbiamo realizzato l’infrastruttura di gestione per l’organizzazione e la fusione dei dati satellitari e di terra utili alla estrazione delle informazioni necessarie per le analisi valorizzando le nostre competenze sviluppate in contesti operativi” dichiara Cristoforo Abbattista, capo della SpaceStream SBU Planetek Italia.

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