Big Pharma contro Astrazeneca, è una bieca questione di dollari

16/03/21 - 3 minuti di lettura

Ma a chi la raccontano i colleghi giornalisti, i politici e i governanti che il vaccino di Astrazeneca è a rischio? A Big Pharma, negli Usa, e nelle sedi delle loro criminali finanziarie, hanno brindato e lo hanno anche fatto trapelare. Bloccando Astrazeneca il cui vaccino costa 2,50 euro a fiala (circa) contro i 10 e più dollari degli altri (escludendo quelli europei, russi, cinesi, italiani e cubani che costano molto meno) a guadagnarci, oltre ai negazionisti di tutto il mondo e in particolare ai giornalisti italiani dei quotidiani pagati per creare caos e disordini (si sa quali sono!), sono le altre multinazionali, quelle che davvero comandano. A invitare a riflettere molto attentamente su questa vistosissima differenza di costi tra il vaccino Astrazenica e quelli delle altre, è stato oggi, 16 febbraio, Fabio Tamburini, felpato, prudentissimo, imparziale direttore de Il Sole24Ore. Big Pharma, come un tempo si diceva e si scriveva delle sette sorelle del petrolio che uccisero presidenti, provocarono guerre, ammazzarono migliaia e migliaia di uomini, Big Pharma, ripeto, non può permettersi assolutamente che i vaccini di minor costo vengano acquistati dai paesi poveri e che le pandemie si arrestino. Anzi. Sennò si arrestano gli immani e vergognosi profitti, anzi, le rendite, per le multinazionali criminali. Che -pochi sanno- sono le società che nelle borse mondiali drenano il maggior numero di investimenti sporchi delle mafie e delle peggiori criminalità economiche-politiche mondiali. Ma soprattutto Big Pharma non può permettersi assolutamente che l’Europa diventi autonoma nella sua difesa contro i virus. Quanto ai cretinetti che continuano a parlare dei Poteri Forti, con le idiozie negazioniste e destrorse di contorno, come mai raramente toccano l’argomento di Big Pharma? Da giornalista che legge e frequenta moltissimo blog e dark web, posso garantirvi che di dollari, rubli e bitcoin grondanti sangue ne girano moltissimi a partire dal mondo della comunicazione. Perchè oggi, con i lockdown generalizzati in tutto il mondo che ha messo in crisi la stampa indipendente, come mai i più attivi, i più dotati di strumenti, radio-tv, risorse, tecnici informatici, opinionisti tv, hackers e troll sono proprio i nemici dei vaccini? Perché sono proprio questi l’avanguarda di una informazione vergognosa che si sta diffondendo come una rete tossica che sempre più diffonde odio, ignoranza e rancore. In prima linea, si muove l’informazione deformata di quei quotidiani con quattro gatti di lettori ma stranamente pieni di dané, citati con spazi enormi sulle rassegne stampa televisive e invitati troppo troppo spesso nei salotti tv a dire, con spazi enormi, gigantesche idiozie e velenose bugie. Infine un dubbio: come mai mesi orsono l‘Istituto Pasteur e il gigante Sanofi (ambedue francesi) hanno gettato la spugna nelle ricerche, finanziate dal governo e dall’Europa, per un vaccino anti Covid? Una accusa sta provenendo dagli altri paesi europei : i ritardi dell’Unione nell’approntamento di un vaccino europeo sarebbero stati proprio voluti per dare tempo a Sanofi -che aveva fatto annunci roboanti-di mettere a punto un preparato “europeo”. E’ questo ritardo anche che sta pesando sugli errori dell’Europa e sullo strapotere di Big Pharma.

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