L’EMILIA ROMAGNA N.1 IN TUTTO ANCHE NELL’HI-TECH

14/12/20 - 2 minuti di lettura

DA REP-TV DE LA REPUBBLICA 14 DICEMBRE 2020 RIPRENDIAMO PARI PARI IL SUNTO DELL’INTERVISTA DI VALERIO LO MUZIO AL MITICO GOVERNATORE STEFANO BONACCINI (AVETE PRESENTE IL DUO FONTANA-GALLERA MADE IN CROZZA?). “L’Emilia Romagna è la Regione che ha il più forte export per quota pro capite in Italia, supera anche Lombardia e Veneto” dice orgoglioso Stefano Bonaccini, governatore al secondo mandato in Emilia Romagna, dalla sala riunioni all’ultimo piano del palazzo della Regione in Via Aldo Moro a Bologna- “Abbiamo distretti manifatturieri tra i più importanti in Italia, pensiamo alla ceramica, al biomedicale, alla motor valley, cibo e agroalimentare e anche la moda”. Qual è il segreto del Modello Emilia? Bonaccini non ha dubbi: “Bisogna innovare il più possibile, puntare su innovazione tecnologica, digitale e robotica, l’Italia è tra i fanalini di coda in Europa per ritardo digitale, noi invece, nel nostro Paese, siamo la prima regione per competitività digitale“. La Regione Emilia Romagna ha messo in campo diversi progetti come ci spiega il governatore: “Ogni sei mesi le migliori start up giovani della regione, vanno a nostre spese nella Silicon Valley nel cuore dell’innovazione a livello mondiale, ma non solo, abbiamo ottenuto il data center del Centro meteo europeo, che si sposterà, a causa Brexit, da Reading a Bologna, e abbiamo chiesto 120 milioni di euro all’Unione Europea, ai quali abbiamo aggiunto risorse nazionali e regionali per un super computer chiamato Leonardo. Sarà uno dei più veloci al mondo per trasferimento, lettura e restituzione alle aziende e alla ricerca dei Big data”. Bonaccini non ha dubbi: “In Italia vediamo le innovazioni tecnologiche come posti di lavoro che si perderanno, io invece credo che grazie alle innovazioni, all’industria 4.0 ci sarà nuova e buona occupazione”. di Valerio Lo Muzio. INFINE LA ANNUALE CLASSIFICA DE IL SOLE24ORE PREMIA AMPIAMENTE L’INTERA REGIONE PER LA QUALITA’ DELLA VITA, POICHE’, OLTRE AD ASSEGNARE IL PRIMO POSTO A BOLOGNA, PREMIA LE SUE CITTA’ CHE RISULTANO TRA LE PRIMISSIME. Le città lombarde invece arretrano, a partire da Milano, a causa del tristissimo primato come “vittime” di due pandemie: il COVID-19 e l’orrenda, vergognosa, pluriinquisita e indagata gestione lombarda del falso modello ormai totalmente privatizzato della sanità regionale. “Primati” -e galere- del governatorato pluridecennale di lega, comunione e liberazione, forza italia e fratelli d’italia, che ha distrutto posti letto, ospedali, ricerca e qualità dei servizi del servizio ex-pubblico, trasferendo miliardi, prebende, appalti e favori giganteschi ai privati.

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